🖐La sindrome mani-piedi è causata da alcuni agenti chemioterapici che hanno tendenza ad accumularsi nei palmi delle mani e nelle piante dei piedi.
🐜All’insorgenza è caratterizzata da una sensazione di formicolio e bruciore ai palmi delle mani e, meno frequentemente, alle piante dei piedi seguiti nel giro di pochi giorni da eritema e gonfiore intensi. 🦶Dopo uno o due giorni compaiono vescicole o bolle e ulcerazioni, più frequenti sulle aree sottoposte a pressione, spesso accompagnate da forti dolori; si può perfino arrivare alla perdita delle unghie. La desquamazione e l’intenso eritema rendono le aree colpite simili a ustioni superficiali di secondo grado. Alla sospensione della chemioterapia, il quadro si risolve nell’arco di 1-2 settimane senza complicazioni permanenti. 👉Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo completo qui! |
Categoria: Pillole di Estetica Oncologica
Estetista oncologica
La caduta dei capelli durante la chemioterapia
Perdere i capelli durante il trattamento può essere un momento molto doloroso, a questo scopo l’associazione Diversamente Sani ha donato all’ospedale di Portoferraio il casco anticaduta Paxman .
Tuttavia ci sono delle persone che si trovano a dover fare la chemioterapia in altre strutture, sprovviste del casco refrigerante perciò, per quelle persone scriviamo questo articolo.
Ricordatevi che si tratta di un effetto collaterale temporaneo e che è possibile restare femminili aspettando che i capelli ricrescano perché non sono dei lunghi capelli a fare di voi una donna ma la vostra essenza perciò sbizzarritevi a darle sfogo con foulard, parrucche e bandane!
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Essere belle anche in chemioterapia: make up
Il make up è un perfetto alleato perché valorizza la bellezza e nasconde gli inestetismi, rappresenta un valido supporto durante tutte le fasi delle terapie. Le terapie causano variazione del colorito dell’incarnato, rossore, borse e occhiaie, rush cutanei, ecchimosi, ematomi, scottature e cicatrici.
Imparare a truccarsi nel modo giusto durante la chemioterapia, valorizza e aiuta a sentirsi e a vivere meglio in un periodo così difficile.
I GESTI FONDAMENTALI
Detersione e idratazione del viso:
Prima di tutto, non dimenticate di struccarvi la sera prima di andare a dormire e detergere il viso al mattino prima di truccarvi. Potete utilizzare un latte detergente lenitivo e uno struccante occhi delicato, NO invece al sapone che è troppo aggressivo e agli esfolianti, da evitare anche la pulizia del viso con vapore e spremitura dei pori. Come base trucco applicate una crema idratante adatta al vostro tipo di pelle.
Primer si o primer no?!
Primer decisamente sí! Bianco per correggere l’incarnato, albicocca per annullare i segni di affaticamento. Se la pelle è gialla va scelto arancione se grigia stenderne uno color lilla.
Prima di applicare il fondotinta, utilizzate un correttore che vi permetterà di nascondere macchie, rossori e brufoli visibili sul vostro viso. Attenzione, applicatene con parsimonia e solamente nelle zone del viso che ne necessitano. Applicatelo picchiettando con la punta delle dita o con un pennello.
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Make up oncologico
Pulizia nel beauty case: operazione decluttering
Iniziamo eliminando le cose che non servono più!
Prendete tutti i vostri prodotti per il trucco metteteli su una superficie abbastanza
grande da contenerli tutti (es. il letto o il tavolo) e poi rispondete a queste domande: lo uso? è’ ancora utilizzabile? è scaduto?
Pulizia del Makeup E Scadenze: Quando È Da Buttare Un Prodotto?
Se c’è un tema di cui si parla spesso ma che il più delle volte lascia sempre tanti dubbi è quello che riguarda i prodotti di makeup e la loro scadenza. Ebbene sì, anche i nostri trucchi e cosmetici in generale, dal momento in cui vengono creati, possono subire delle variazioni, fino a perdere le loro caratteristiche e la loro efficacia e quindi, in una solo parola, scadere. Ma come è meglio comportarsi e come dobbiamo regolarci con i singoli prodotti? Ci sono delle indicazioni precise da seguire? Quando è proprio necessario buttarli via?
Parliamone insieme!
Prima di tutto dobbiamo sapere che cosa è il il PAO?
Il PAO, letteralmente “period after opening” (periodo dopo l’apertura), è l’arco di tempo durante il quale il prodotto dovrebbe essere consumato, ed oltre il quale è considerato scaduto. Il PAO si calcola a partire dal momento in cui il prodotto viene aperto e si trova molto spesso sui cosmetici al posto della data di scadenza. È simboleggiato da un vasetto aperto con al centro il numero di mesi entro cui consumare il prodotto. Come tutte le date di scadenza, il PAO è indicativo e naturalmente il prodotto non va a male nell’esatto momento in cui scade il conto alla rovescia cominciato all’apertura del prodotto. Tuttavia a volte la scadenza può essere davvero molto distante da quella indicata sulla confezione. Andiamo ancor più nello specifico.
La cura dei cosmetici
Gli armadietti o le trousse sono sempre pieni di trucchi di vario genere e non di rado capita di trovare un ombretto ormai dimenticato. La tentazione di sfoggiarlo nuovamente può essere forte ma è necessario sapere che bisogna avere un occhio particolare per la loro cura e conservazione.
Questo significa che, a seconda del periodo dell’anno, vanno seguite delle semplici indicazioni per il loro mantenimento. Durante l’estate, ad esempio, i trucchi che non utilizzerai possono essere riposti in frigorifero, in questo modo eviterai che si deteriorino e potrai utilizzarli senza problemi.
Sopracciglia e chemioterapia
Le sopracciglia sono un connotato molto importante per l’architettura del viso, la loro assenza o carenza può determinare uno squilibrio estetico del volto. Esse rappresentano la cornice degli occhi e donano espressività e bellezza. Inoltre le sopracciglia sono fondamentali nella comunicazione delle tue emozioni e per identificare la tua personalità e il tuo stile.
Sopracciglia: cosa fare prima della chemioterapia?
Le sopracciglia risentono degli effetti della radioterapia e dei vari farmaci chemioterapici in circolo, per questo, se sai di dover affrontare un ciclo di chemioterapia, prima di iniziare ti suggerisco di rivolgerti ad un dermopigmentista paramedicale esperto.
Nell’ambito paramedicale la dermopigmentazione delle sopracciglia va effettuata prima dell’inizio delle cure quindi prima che il sistema immunitario sia compromesso dai farmaci in circolo.
Nel giro di circa un mese è possibile perdere completamente le sopracciglia o vederle diventare molto più rade.
In certi casi si può intervenire fra la prima e la seconda chemioterapia, ma deve essere l’oncologo a dare il consenso alla paziente in base allo stato del suo sistema immunitario. Potrebbero infatti presentarsi delle infezioni o delle irritazioni causate dalla mancanza di difese.
Cosa fare dopo la chemioterapia
Terminate le cure si può verificare nella maggior parte dei casi la ricrescita naturale dei peli, anche se in situazioni più rare, si riscontra l’insufficienza densità.
La soluzione migliore sarebbe quella di farsi dermopigmentare una leggera sfumatura sotto la propria arcata naturale prima della caduta, in modo da non restare nude, senza connotati, durante le terapie.
È un trattamento molto delicato, è possibile vedere una traccia che può essere di grande aiuto per poterle ridefinire meglio nel momento dell’assenza totale. Quando ricominceranno a crescere, i peli potranno ridisporsi sulla forme originali della persona.
Dermopigmentazione: di cosa si tratta
La dermopigmentazione è una tecnica che ha origine dal tatuaggio, il cui scopo è quello di ridisegnare elementi del corpo che hanno perso la loro definizione.
Il tatuaggio paramedicale è ben differente dal tatuaggio puramente estetico, in quanto è finalizzato a garantire il benessere psicofisico dei pazienti, successivamente a sedute di radioterapia ed interventi chirurgici. Si tratta quindi di un trattamento paramedicale, che deve essere svolto da figure professionali che collaborano con i medici.
Grazie ad una tecnica di tatuaggio 3D all’avanguardia e a veri e propri disegni artistici, il tatuaggio paramedicale è in grado di ripristinare un effetto estetico armonioso, con un risultato finale naturale e molto prossimo all’aspetto originale.
Dermopigmentazione: come si svolge
La dermopigmentazione paramedicale consiste nella realizzazione di un tatuaggio bidimensionale, attraverso l’utilizzo di un dermografo con aghi sterili, che vanno a depositare pigmenti nell’epidermide e nella zona da trattare. I pigmenti devono essere specifici per la dermopigmentazione, essere testati, monouso e sterili. É preferibile utilizzare i pigmenti inorganici, in quanto non sono tossici nè irritanti per la pelle e comportano meno rischi di provocare allergie.
La dermopigmentazione è un vero e proprio lavoro artistico e i risultati sono visibili già dopo un paio di sedute.
Il trattamento può essere ripetuto dopo qualche anno, al fine di conservarne l’effetto realistico.
Dermopigmentazione: a chi rivolgersi
Bisogna fare attenzione, perché è molto importante scegliere con cura il dermopigmentatore, non si può trattare di un semplice tatuatore, in quanto oltre al risultato estetico è fondamentale anche l’aspetto igienico e la cooperazione con un’equipe medica. Per qualsiasi informazione può contattare direttamente l’estetista oncologica che fornirá tutte le informazioni necessarie.
Chemioterapia e caduta delle sopracciglia: come disegnare le sopracciglia step by step
Durante la chemioterapia e la radioterapia uno degli effetti collaterali più ricorrenti è la caduta dei capelli, spesso seguita dalla caduta delle sopracciglia. Di conseguenza, l’assenza delle sopracciglia è molto più visibile e significativa poiché modifica totalmente l’equilibrio del viso.
Le sopracciglia sono la cornice dello sguardo, senza di esse ci si sente delle aliene, la fronte sembra troppo ampia e l’occhio appare spesso infossato.
Esistono delle soluzioni temporanee o semi-permanenti per porvi rimedio.
CONSIGLI PER DISEGNARE UN SOPRACCIGLIO:
Che siano molto fini o inesistenti, utilizzate una matita per sopracciglia di un colore simile alle vostre.
Non tracciate mai una linea netta.
Riempite le sopracciglia con tratti fini e leggeri che partono dall’interno verso l’esterno. Se avete conservato in buona parte le sopracciglia, pettinatele delicatamente per unire i peli naturali ai tratti di colore.
Se l’utilizzo della matita vi sembra troppo complicato utilizzate un ombretto per sopracciglia. Utilizzate un pennello in setole naturali abbastanza morbide, poi applicate l’ombretto con piccoli colpi dall’interno verso l’esterno per un risultato molto naturale.Le sopracciglia devono essere più spesse al centro e man mano che si arriva all’esterno più sottili, se i peli ci sono, m a si sono diradati, potete procedere con la tecnica del riempimento, la quale consiste nel colorare la pelle là dove i peli sono più radi o le sopracciglia presentano un vuoto.
Se sono del tutto assenti, invece, si procede con la ricostruzione, disegnando dei tratti che somiglino ai peli.
Vi consiglio di guardarvi spesso, allontanandovi dallo specchio di tanto in tanto, per controllare la simmetria.
Per ridisegnare le sopracciglia, bisogna tener a mente questi tre punti:
1. Piazzate la matita verticalmente lungo la vostra narice, parallelamente all’angolo interno dell’occhio. Segnate il primo punto a livello della sopracciglia, è da li che inizieremo.
2. Spostate la parte superiore della matita affinché incroci l’esterno della pupilla. In questo punto, disegnate il secondo punto. Questo sarà il punto più alto del sopracciglio e il tratto si assottiglierà sempre di più verso l’esterno.
3. Allineate la vostra matita affinché sia allineata con l’angolo esterno del vostro occhio. Disegnate il terzo punto che marcherà la fine del sopracciglio, alla stessa altezza del primo così da evitare di avere un aria sorpresa o triste.
Se il trucco con l’ombretto o la matita vi sembrano troppo difficili, non scoraggiatevi esistono dei kit per truccare le sopracciglia che vi aiutano nel dargli la giusta forma, simmetria ed a disegnarle bene(stencil per sopracciglia).
Evitate l’utilizzo di sopracciglia e ciglia finte poiché la colla potrebbe creare delle irritazioni.
Infine un'altra possibilità è quella del trucco(o tatuaggio) semipermanente, di cui parleremo in un'altra pillola.
Importante però resta ricordare che questi disagi e cambia,enti del corpo sono momentanei e reversibili.
Vi segnaliamo alcuni esempi di prodotti adatti: Trucchi bionike, Neve cosmetics, Purobio
SONO IN TERAPIA ONCOLOGICA: POSSO DEPILARMI?
La depilazione, può sembrare banale ma purtroppo per chi si trova ad affrontare cure oncologiche non è così.
Le fasi terapeutiche in cui ci si può trovare sono molteplici, in questo articolo tratteremo la chirurgia e la chemioterapia.
Se state per affrontare un intervento chiedete sempre al chirurgo la modalità di depilazione più adatta. Spesso
preferisce depilare personalmente l’area interessata.
Se optate per la depilazione con cera, è importante che chiediate quanto tempo prima deve eseguire il trattamento in quanto possibili reazioni impreviste quali bruciature, irritazioni o infezioni potrebbero causare un eventuale rinvio dell’intervento stabilito.
Se invece l’area da trattare è particolarmente circoscritta, la pinzetta è una valida alternativa ma deve essere correttamente sterilizzata e il trattamento va eseguito con la massima attenzione, avendo cura di estrarre solo il pelo senza pizzicare inavvertitamente la cute circostante. Il rasoio elettrico è abbastanza consigliato e le creme depilatorie meglio evitarle onde evitare irritazioni alla cute.
La chemioterapia invece ha degli effetti collaterali anche sulla pelle ed è importante saper valutare se poter trattare la paziente (ovviamente in ogni caso ci vorrà il consenso del medico). Spesso, ultimate le terapie, alcune donne vengono sottoposte a terapia ormonale. Questo può causare un’indesiderata peluria sul volto; essa può risolversi in modo spontaneo altre volte di contro è proprio necessario un cauto intervento esterno. Le persone sottoposte a chemioterapia spesso presentano un sistema immunitario indebolito, pertanto non sono i candidati ideali al trattamento di depilazione in generale.
L’epilazione con cera potrebbe essere traumatica, favorire abrasioni e irritazioni ed essere particolarmente dolorosa. La pelle delle persone in terapia chemioterapica è disidratata e fragile, se non correttamente trattata può essere facilmente
lesa e/o potrebbe manifestare una reazione avversa dovuta ad un’intolleranza causata dalle sostanze chimiche presenti nella cera stessa. La temperatura della cera è un altro fattore da tenere bene in considerazione perché, se fosse troppo calda, si potrebbe causare anche un’ustione e l’azione dello strappo potrebbe generare ecchimosi.
L’epilazione con pinzetta (ovviamente sterilizzata adeguatamente) è un metodo relativamente sicuro perché non vengono utilizzate sostanze chimiche e può essere presa in considerazione anche in caso di prurito, bruciore e/o disidratazione della cute, Attenzione a non pizzicottare la pelle però!
La depilazione con il rasoio classico meglio conosciuto con il nome di “lametta”’ è da non tener conto perché potrebbe causare tagli e provocare infezioni dato che il paziente oncologico ha un sistema immunitario indebolito, sempre bene utilizzare quello elettrico. Per concludere si può dire che, in linea generale i trattamenti di depilazione possono riprendere con regolarità alla fine delle terapie, quando la cute si è perfettamente rigenerata ed è tornata alla sua “nuova normalità”.
Mani e piedi in chemioterapia
Le mani e i piedi subiscono spesso la tossicità cutanea provocata dalla terapia oncologica che può creare danni sia al livello ungueale che al livello della pelle del palmo delle mani e della pianta dei piedi, causando spesso lesioni e inspessimenti a volte invalidanti. Se però si riesce ad intervenire preventivamente, dal momento della diagnosi, tali fastidi si riducono notevolmente.
In questa pillola di estetica oncologica analizzeremo tali effetti e daremo suggerimenti come porvi rimedio con trattamenti che hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita durante la terapia antitumorale.
Le mani e i piedi sono fra i nostri organi più usati e visibili, e il loro stato determina la nostra autonomia funzionale e l’immagine che gli altri hanno di noi. Purtroppo, a dispetto della loro crescente efficacia antitumorale, chemio e radioterapie spesso causano a questi organi danni serissimi.
La tossicità da terapia oncologica sulle unghie può provocare macchie scure, granulomi, fessurazioni,
micosi; il danno al letto ungueale può addirittura essere causa della caduta delle unghie.
La pelle delle mani e dei piedi può invece essere soggetta a secchezza in superficie e in profondità, arrossamenti, desquazione, tagli, ragadi e fessurazioni; alle estremità possono presentarsi dermatiti irritative e dolorose. Tutta questa sintomatologia viene definita in campo medico come Sindrome mano-piede o meglio Eritrodisestesia palmo- plantare (EPP).
È dunque molto importante intraprendere i giusti passi sin dall’inizio della terapia oncologica, per allontanare nel tempo la comparsa delle lesioni cutanee che al loro apparire necessiteranno dell’intervento medico e farmacologico.
Cura delle unghie:
Un check-up estetico personalizzato condotto da un’Operatrice di Estetica Oncologica è da preferire al “fai-da-te”, perché una persona specializzata effettua regolarmente manicure e pedicure senza traumatizzare le zone già fragilizzate dalla terapia oncologica e sa consigliare i prodotti specifici di autocura domiciliare. Per esempio, il colore scuro delle unghie, dovuto ad un deposito di melanina, può essere attenuato con specifici maniluvi o altre metodologie estetiche che devono essere valutati e personalizzati.
Detergere la pelle di piedi e mani:
È molto importante farlo con prodotti contenenti lipidi dermoaffini e dermosolubili, come latte e oli detergenti; evitare saponi, tensioattivi e schiumogeni; usare acqua non troppo calda né troppo fredda.
Prevenire e lenire le irritazioni e gli arrossamenti cutanei è possibile con prodotti specifici con attivi naturali ad azione disarrossante, lenitiva e calmante certificata (calendula, aloe, pantenolo, vitamina E); è importante applicare almeno due volte al giorno un’emulsione di facile stendibilità e priva di profumi, coloranti e componenti allergizzanti.
Chemioterapia: cos’è la sindrome mano-piede?
La sindrome mano-piede è causata da alcuni agenti chemioterapici che hanno tendenza ad accumularsi nei palmi delle mani e le piante dei piedi.
È caratterizzata, all’insorgenza, da una sensazione di formicolio e bruciore ai palmi delle mani e, meno frequentemente, alle piante dei piedi seguiti, nel giro di pochi giorni, da eritema e gonfiore intensi. Successivamente, dopo uno o due giorni, compaiono vescicole o bolle e ulcerazioni, più frequenti sulle aree sottoposte a pressione, spesso accompagnati da forti dolori; si può anche arrivare alla perdita delle unghie. La desquamazione e l’intenso eritema rendono le aree colpite simili a ustioni superficiali di secondo grado.
Alla sospensione della chemioterapia, il quadro si risolve nell’arco di 1-2 settimane senza complicazioni permanenti.
Cose da fare e da non fare con la sindrome mano piede
📌 Evitate di esporre mani e piedi al calore, per esempio l’acqua calda;
📌 Evitate le attività che comportano degli sfregamenti o delle leggere pressioni su mani/piedi: ad esempio lavarsi vigorosamente, usare degli apparecchi domestici, guidare o camminare per troppo tempo;
📌 Non applicate né cerotti né bande adesive troppo strette sulla pelle;
📌 Evitate di indossare guanti, calzini o scarpe troppo strette e gioielli;
📌 Indossate vestiti comodi ed ampi, scarpe morbide e ampie con suola in gomma;
📌 Non svolgere lavori domestici che comportino il rischio di abrasioni oppure contatto con detersivi e agenti chimici. Opportuno utilizzare dei guanti in nitrile usa e getta;
📌 Non utilizzate peeling di bellezza;
📌 Non tagliate le cuticole per evitare infiammazioni, meglio ammorbidirle con specifici prodotti come olio rigenerante massaggiando delicatamente;
📌 Evitate la ricostruzione unghie e il gel. Se si desidera esistono smalti specifici senza Formaldeide, Toluene,
📌 Evitate tronchesini e forbici, preferite una lima extra-morbida. Evitate tagli e fessurazioni è importante per prevenire l’aggressione batterica e le micosi. Tenete le unghie corte. Evitate di unghie e il gel. Se si desidera esistono smalti specifici senza Canfora che si rimuovono con solvente privo di acetone; evitate di “mangiarvi le unghie”.
Proteggere e alleviare:
– Applicate spesso e generosamente una crema emolliente su mani e piedi, ottimo fare impacchi con olio d'oliva extravergine o con gel aloe vera per donare sollievo su mani e piedi con l'aiuto dei guanti di cotone, ricordate che gli impacchi possono essere fatti lá dove non ci sono lesioni aperte ed è necessario evitare di sfregare durante l’applicazione;
– Fate la doccia con acqua tiepida e con saponi non aggressivi, scegliete una detersione delicata a base oleosa;
– Tenete mani e piedi al fresco;
– Cercate di portare calzini speciali che proteggono e prevengono problemi ai piedi legati alla chemioterapia;
– Sollevate le gambe con un cuscino il più possibile;
– Lavarsi con acqua tiepida, non bollente e tenere sempre le mani ben asciutte.
Parlate con il vostro medico dei medicinali che potrebbero aiutarvi: analgesici, vitamina B6 e corticosteroidi.
PICCOLE AGGIUNTE
Appoggiate palmi e piante dei piedi su una borsa del ghiaccio o una busta di verdure congelate per 15- 20 minuti per un sollievo temporaneo. Potete anche infilare nelle vostre scarpe delle solette in gel che prima avrete fatto raffreddare.
Immergete piedi e/o mani in una bacinella di acqua fredda per 15 minuti 3 o 4 volte al giorno se possibile.
Se siete sotto trattamento a base di doxorubicina ogni 3 o 4 settimane, seguite queste istruzioni solo durante la settimana successiva ad ogni trattamento.
La Sindrome Mano-Piede anche nota come eritrodisestesia palmo-plantare è una particolare condizione che si verifica dopo l’assunzione di determinati farmaci chemioterapici più frequentemente gli agenti responsabili sono 5-fluorouracile (5-FU, Adrucil) capecitabina (Xeloda *) doxorubicina liposomiale (Caelyx *) e docetaxel (Taxotere *).