In pochi sanno che, al fianco delle terapie tradizionali, esiste un complesso mondo di medicina integrata a cui attingere sembra appannaggio di pochi.
Da questo pianeta quasi sconosciuto però arrivano con sempre maggiore frequenza risposte a disturbi ordinari nel percorso di cura del cancro.
Proprio per questo abbiamo deciso di pubblicare informazioni al riguardo nella speranza di offrire spunti e alternative a chi deve ogni giorno fare i conti con malesseri ed effetti collaterali che minano la qualità della vita.
Oggi parliamo di Cannabis terapeutica!
Che cosa è la Cannabis terapeutica?
Il termine “Cannabis terapeutica”, o più propriamente detta Cannabis Medicinale (CM), si riferisce all’impiego in medicina di infiorescenze femminili mature essiccate di Cannabis Sativa L.(la lettera L. si riferisce a Linnaeus, lo studioso che nel Settecento per primo classificò scientificamente la Cannabis, insieme a moltissime altre varietà di piante).
La CM proviene da piante di Cannabis di qualità medica cresciute senza pesticidi. Ciascun passaggio, dalla cura delle piante, al confezionamento del prodotto finito, deve attenersi agli standard internazionali di buona agricoltura e manifatturazione GACP e GMP(dall’inglese Good Agricultural e Collecting Practice e Good Manufacturing Practice).
La massima trasparenza sul prodotto è essenziale per soddisfare le esigenze di pazienti, medici, farmacisti e regolatori; tale trasparenza è garantita dalle analisi di laboratorio che vengono svolte durante i vari stadi di produzione.
Quali componenti hanno un effetto terapeutico?
La Cannabis è un fitocomplesso; questo significa che contiene un’ampia gamma di sostanze con attività farmacologica e non un unico principio attivo.
Ciascuna varietà di Cannabis medicinale contiene tali sostanze in proporzioni uniche e distinte.
Le più note sostanze per le evidenti qualità medicinali sono i cannabinoidi (104 riconosciuti fino ad oggi) e i terpeni (oltre 200 riconosciuti nelle piante di cannabis); ma non mancano altre importanti molecole, come i flavonoidi, amino acidi, acidi grassi, alcaloidi, clorofilla etc.
Il numero di molecole farmacologicamente attive contenute in questa erba medicinale può intimorire, rendendola una pianta sicuramente complessa nel suo utilizzo.
Per comprendere la sua applicazione vi sono però in nostro supporto millenni di conoscenze aneddotiche dalle medicine popolari) e migliaia di evidenze scientifiche ottenute da anni di studi sia di laboratorio che in clinica.
Sappiamo che grazie alla natura di fitocomplesso della Cannabis essa interagisce con una moltitudine di recettori e di sistemi cellulari diversi tra loro.
Questa qualità rende possibile che la Cannabis medicinale venga utilizzata per trattare sintomi molto differenti, in momenti della giornata diversi e in gruppi di persone epidemiologicamente distinti.
Articolo tratto da Cannabiscienza