Ho 48 anni e sono una di quelle donne su otto che si ammalano oggi in Italia di cancro al seno. Il cancro è una battaglia difficile dalla quale si può uscire vincitori ma mai più uguali a prima.
Dopo la diagnosi sembra di precipitare in un vortice fatto di analisi, visite, esami e prima ancora di capire cosa sta accadendo vengo operata, e poi dopo 28 giorni una seconda operazione per asportare tutti i linfonodi. Poi la chemioterapia, la radioterapia, l'ormonoterapia e l'induzione alla menopausa visto che è ormonerecettivo.
Sono passati quattro anni e apparentemente, per l'amore che ho per tutta la mia famiglia, sono tornata alla normalità. I miei cancer- versari si sono mischiati ad altri avvenimenti, alcuni dei quali tremendi: alcune mie "compagne di viaggio" diventate amiche speciali, se ne sono andate, stroncate da questo mostro, e la loro partenza mi ha mandato in pezzi, mi ha fatto sentire ingiustamente graziata.
Sento che questi quattro anni di cure hanno accelerato il mio invecchiamento. A 44 anni ero nel pieno della forma, della forza fisica e mentale che non ho più ritrovato.
Principalmente non ho più ritrovato l'energia e l'entusiasmo che avevo e che ho esaurito in questa lotta, per non mollare nei confronti del male, per arrivare a questo traguardo.
E c'è una cosa che non mi abbandonerà più e che prima non conoscevo: la paura. La paura che torni.
Elena